Piedone a Hong Kong – PRIMO TEMPO





Piedone a Hong Kong – Prima parte

La polizia di Napoli, coadiuvata dal funzionario statunitense Sam Accardo del Narcotic Bureau, decide di incastrare Willy Pastrone, il “signore della droga” della città. L’operazione fallisce e il commissario Rizzo, alias “Piedone”, decide di interrogare Pastrone per l’ultima volta. Ma quando giunge a casa di lui, lo trova già morto, ucciso a suon di calci e pugni.

Rizzo, ingiustamente accusato di omicidio, decide di investigare anche sull’arrivo dell’italo-americano Frank Barella, un criminale spedito in Italia perché indesiderabile; grazie alle informazioni di Barella (che in realtà si scoprirà poi un agente dell’FBI sotto copertura) e di Tom Ferramenti, Piedone comprende che c’è una talpa nella polizia, un agente corrotto che permette il traffico di droga nella città, e parte per un viaggio in Oriente deciso a smascherarlo.

Giunto ad Hong Kong dopo una tappa intermedia a Bangkok, in Thailandia, trova un amico in Yoko, un bambino giapponese la cui madre è stata uccisa poco prima che Rizzo riuscisse a interrogarla. A suon di scazzottate, i malavitosi non hanno vita lunga e alla fine Piedone, anche grazie all’aiuto del brigadiere Caputo, scopre che l’informatore corrotto era proprio Accardo.